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Vermicelli di Mastro Martino



Questa ricetta realizzata dalle ragazze di FAMALEONIS durante alcuni dei nostri eventi è uno dei cavalli di battaglia di MASTRO MARTINO  in quanto presente sia nel testo “De arte Coquinaria per vermicelli e maccaroni siciliani” e riproposta poi nel più famoso “Libro de Arte Coquinaria".

Il nome VERMICELLO è il diminutivo di verme per l’aspetto della pezzatura della pasta, più corta dell’attuale spaghetto, la cui forma affusolata si assottiglia con le mani allungandola e si taglia in pezzi. 

La ricetta originale:
Distempera la pasta como è ditto di sopra, et filala sottile rompendola a pezoli peccini con le dita a modo di vermicelli, et poneli a secchare al sole, et durarando doi o tre anni.
Et quando li vorrai cocere falli cocere in brodo di carne, o di bon pollo grosso, per spatio d'una hora.
Et poi fa' le menestre et mittivi caso grattugiato et spetie.
Se non fusse tempo di carne cocigli con latte de amandole con zuccharo, overo in lacte de capra. Et perché questo lacte non vole bollire quanto che richiedono li vermicelli, falli bollire prima con un pocha d'acqua como si fa il riso.
Et simelemente se deveno cocere le lasagne, le tritte overo fermentine. Et tutte queste vivande di pasta deveno essere gialle di zafrano, excepto quando se coceno in lacte.


La nostra interpretazione:
Vermicelli per 10 persone
1 kg di farina 10 albumi d'uovo un po' di acqua (si può utilizzare anche acqua di rose)
Si impasta la farina con l'uovo e si aggiunge un po' d'acqua per fare un impasto sostenuto, si fanno dei rotolini simili a piccoli vermi.
Si cuociono in brodo di carne o in alternativa in acqua colorata con zafferano per un’oretta.
In tempo di Quaresima possono essere cotti in latte di mandorle o di capra aggiungendo zucchero, lessando i vermicelli precedentemente in acqua.
Vengono poi conditi con olio, formaggio grattugiato e spezie miste (pepe, cannella e maggiorana).

Questa ricetta sapientemente preparata dalle nostre donne è spesso presente sulla nostra tavola durante gli  eventi grazie alla sua semplicità e bontà.

Che dire ... provate e Buon appetito.

Testo e Ricerca Storica : Sabina Canetti
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