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La presa della rocca di Ravaldino- cade Caterina Sforza e Forlì - 14 gennaio 1500

 


Con questo articolo, desideriamo presentare una lettera proveniente da un oratore sconosciuto presso la corte di Ferrara e indirizzata a Ludovico Sforza, duca di Milano.

Il mittente informa il duca sugli eventi verificatisi il giorno stesso, il 12 gennaio del 1500, ossia la conclusione dell'assedio della Rocca di Forlì dopo un'intensa battaglia tra le truppe di Cesare Borgia e quelle di Caterina Sforza, asserragliate all'interno della rocca.

La notizia sicuramente non sarà gradita al Duca di Milano, parente stretto di Caterina Sforza. Pertanto, fin dalle prime parole, l'oratore si scusa con il suo signore per le spiacevoli notizie che deve comunicargli.

Nella missiva, si dipinge il duca Valentino come un condottiero determinato, avviando la battaglia con un notevole spirito di conquista e penetrando nella rocca, causando una significativa perdita di vite tra i difensori. La rocca viene conquistata rapidamente, e i vincitori procedono a occupare la cittadella, prendendo prigioniera la Contessa insieme ad altri personaggi di spicco.

Ecco il testo:

Benchè malvoluntieri io significhi ala Ex V. cosa che li habi a portare displicentia, nientedemeno essendo necessario che in ogni modo quella lo habi a intendere, me è parso per ogni respecto cum cellerità advisarla come havendo a li XII del presente circha hore XXI el duca Valentinose facto principiare la bataglia ala rocha de Forli dali Spagnoli. 
Quali mostrando magiore animo de expugnarla che quelli dentro de deffenderla salirno subitto dentro de la rocca cum grande occisione de quelli dentro et de loro Spagnoli non ne mori da VI a VIII, in modo che el paradiso ancora subito se li resse et in uno momento pressono poi ancora la cittadella dove era la Contessa la quale fu facta presone inseme cum el conte Alexandro conte de Melze, Zoanne da Cassalle, Angelo dala Vella, Antonio Baldracano et multi altri. 
La Contessa fu conducta fora dal duca Valentinose et secondo che dicono le lettere la fece cenare cum luj. 
Pure se crede la habi a tractare male et farà ogni cosa per havere etiam quello che se dice habia salvatto de bono.
XIIII Januarij 




ricerca storica e articolo di Eugenio Larosa
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